Voilà!


Voilà!
Telaio 26″ riverniciato rosso.
Recuperate le meccaniche del movimento centrale e la serie sterzo originali.
Bocciato dal Cugg il cerchio anteriore bianco procediamo in total black: ruota posteriore Gipiemme a scatto fisso/ruota libera, l’anteriore un cerchio Nisi.
Pipa ITM e manubrio neri, così come sella e pedali.
Confermate la guarnitura della Chiorda (con copricatena rosso o nuda?) e la catena bianca.
Altro bianco saranno le manopole e le guaine dei freni.
Eh sì, mancano ancora i freni, adesso vediamo…
Eccomi, di nuovo meccanico dopo un inverno di articoli cicloturistici.
Niente di meglio che ricominciare con questo gioiello.
Dopo aver sperato invano in un recupero dei suoi pezzi cromati, l’ho montata con serie sterzo Michelin Italy (cioè una Miche di chissà che decennio) e pedivelle Was.
Approfittando della sua linea sportiva l’ho aggiornata utilizzando l’alluminio: manubrio 3ttt, leve freni sport, pinze freni Balilla, cerchi Ambrosio su mozzi Ursus.
Coperture color mattone, come se il tempo si fosse fermato a 50 anni fa, ma con banda catarifrangente laterale e strato antiforatura.
La catena è una pista color argento.
E’ rimasta una monovelocità, con ruota libera Everest da 16 denti (la guarnitura è una 42, ha lo stesso rapporto della Chiorda).
L’eleganza classica della sella e delle manopole in pelle era una richiesta fondamentale di Guido, confermata dai pedali MKS stile retrò.
Il Reelight (modello SL120 col condensatore) è una mia iniziativa, discutibile ma sempre interessante (del resto ne esiste un autorevole precedente su freni a bacchetta).
Bentornata!
Recuperata in Ciclofficina Popolare Mazzafame per Matteino.
Progetto: nera e argento, con inserti blu.
Verniciatura industriale a polvere e recupero maniacale degli argenti originali: serie sterzo, movimento centrale e pedivelle.
Aggiunti i cerchi in alluminio (i suoi erano spaiati e stanchi) e il manubrio condorino.
Parafanghi e copricatena, tirati a lucido, serviranno più in là.
Gli inserti blu sono ben visibili, per cui vi lascio alle foto.
Matteo, ci vediamo in giro…
Ecco il primo restauro dell’inverno 2011/12.
Recuperato e riverniciato il ferro. Bordeaux come lo voleva Angela.
Sostituiti, tenendo fede all’acciaio, i cerchi, il manubrio e le pedivelle.
Rifatto l’impianto elettrico, tradizionale a dinamo, e cambiate le coperture. La catena mi si è spezzata spingendo in salita durante il collaudo ed è stata immediatamente licenziata.
Oltre al lucchetto e al campanello, vero orgoglio di questo restauro, ho recuperato freni e sella.
Cara Angela, come si dice: buone pedalate e complimenti alla mamma.
Eccola, è pronta.
L’ho raccontata nei post precedenti e, trovata la guarnitura, mancavano solo una catena pista color argento e una piega manubrio adatta: corna di bue, spinta al massimo.
Nasce così, senza compromessi nè adattamenti.
Nonostante la possibilità di girare il cerchio posteriore sulla ruota libera, non ci ho messo neanche un freno: deciderà chi vorrà provare a domarla.
Dati tecnici
Ricostruita liberamente con pezzi nuovi e usati dal telaio riverniciato. Crema e verde, elegante. Rossa, sportiva. Dati tecnici
Preparata con lo scatto fisso.
Adottata da Luca che, con idee chiare e gran gusto, l’ha voluta con il contropedale.
Decisamente più elegante. Dati tecnici
La Coimbra…
Fedele destriero del Vins, finchè ha potuto sopportarlo, ha visto cambiare il suo destino diventando nera.
Accoppiata a due cerchi d’epoca verniciati in giallo è stata allestita comoda, fino a sembrare un po’ retrò.
Poi è stata personalizzata da Sara, che puntava ad un assetto più tagliente. Buon viaggio
Bicicletta donna bianca e rossa. Più che un restauro una rivisitazione totale… Dati tecnici